"Le domande che mi pongo sono
molte. Abbiamo forse mirato troppo in alto? E' possibile liberare
delle persone "bruciate" dall'alcool, dalla droga, dalla
criminalità, lasciandole immerse nel proprio ambiente? E' chiedere
l'impossibile?[...]
Non
lo so. Posso solo dire che ci abbiamo provato. Non sappiamo se sarà
tutto un fallimento oppure no. [...]
L'importante
per me, per noi, è esserci stati dentro, aver camminato con questa
gente che nessuno considerava e aver tentato delle strade per dare
dignità a questi volti luminosi."
P.
Alex Zanotelli, Korogocho. Alla scuola dei poveri
Questo
passaggio è tratto da un libro pieno di vite struggenti ma anche di
atti d'amore che padre Zanotelli ci racconta. Un'esperienza in una
delle più celebri baraccopoli di Nairobi. Ho avuto modo di
"esplorare" una slum l'anno scorso e rileggendo queste
righe e altre storie di vite, mi venivano alla mente dei volti,
esistenze che non ho più incontrato.
Non
posso dire che l'esperienza che sto vivendo in comunità dove sto
svolgendo il servizio civile sia paragonabile all'esperienza
descritta nel libro "Korogocho", ma in queste parole ho
ritrovato delle fatiche quotidiane che alle volte si vivono: lavorare
e non sapere se ci sarà un risultato nella vita di quella persona.
Avere
delle aspettative nei confronti di quella persona, aspettative che
non sono sempre soddisfatte e raggiunte perchè la persona in
relazione con te, non è "te".
Ma
"l'esserci stati dentro" in quella dimensione significa
aver fatto un pezzo di strada con l'altro, dare delle possibilità e
degli strumenti di riscatto sociale a quella persona.
"Camminare"
significa andare avanti, proiettarsi a un futuro.
"Dare
dignità" è l'obiettivo finale: considerare la persona che si
ha di fronte con diritti e doveri nei confronti della società,
aiutandolo ad essere consapevole di sè.
Sapere
che dopo tanta sofferenza si può costruire di nuovo una vita, con
delle condizioni diverse da quelle precedenti, magari in un Paese in
cui si è capitati e non si è propriamente scelto di arrivare, ecco,
è questa consapevolezza che a me dà speranza.
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