R: Dove sono i bambini?
E: I bambini? In che senso? I bambini sono a scuola...
R: Nono, intendo gli altri bambini!
E: Gli altri bambini?
R: Quando ero in Olanda, nel campo dove vivevo c'erano alcuni palazzi solo per uomini, altri solo per donne e poi delle piccole case, villette separate in cui vivevano le famiglie...e lì c'erano i bambini!
E: Ah, i bambini migranti! In Italia ci sono strutture apposite per ogni categoria: ce ne sono alcune (come Casa Onesimo) in cui ci sono solo uomini, altre in cui vengono accolti mamme e bambini, altre per minori non accompagnati e altre ancora per le famiglie. Queste ultime si chiamano SPRAR. Sai che ci sono alcune mie colleghe del servizio civile che lavorano in uno SPRAR? Pensa che mi hanno raccontato che in un occasione si sono trovate a dover "insegnare" a una mamma a fare la mamma! Non è un po' strano doverlo insegnare? Il fatto è che...
R: Non lo trovo così strano. A volte le mamme non vogliono fare le mamme.
E: E perché?
R: Perché odiano i loro figli.
E: E perché?
R: Perché sono state costrette a farli dai loro genitori.
E: Ah. Effettivamente non c'avevo mai pensato... E perché un genitore dovrebbe costringere i propri figli a fare dei figli? Non capisco...per avere una famiglia più grande?
R: No, per salvare la faccia. Così il vicinato, le altre persone non penseranno che tuo figlio è gay.
E: Capisco.
R: I genitori ti costringono ad avere una moglie e dei figli così nessuno penserà che sei gay. E allora tu odi i tuoi figli perché non li hai voluti, ti hanno costretto ad averli...
(pausa)
La situazione è piuttosto difficile in U per i gay.
E: Ma non c'è una comunità LGBT? Dei posti in cui possono andare, dei locali, delle associazioni...
R: Negli ultimi 5-7 anni la situazione è peggiorata molto. La comunità LGBT deve stare nascosta. Ci sono dei club in cui puoi andare e conoscere gente ma se gli altri ti vedono che ci entri allora è finita...è meglio stare nascosti e fare finta di niente.
(pausa)
Però uno non può nascondersi per 40 anni.
E: Capisco. Ma in U è illegale essere gay? Ci sono delle leggi contro i gay?
R: In quel momento ancora non c'erano leggi, ma comunque la polizia se sa che sei gay ti viene a prendere a casa tua per portarti in prigione. E in pochi escono per raccontare cosa succede dentro. Quando entri vedi tutte le pareti sporche di sangue e non vuoi sapere perché. Ti strappano le unghie perché pensano che gli uomini le tengano lunghe per sentirsi più femminili e allora ti vogliono togliere anche questa possibilità.
E: E non c'è un posto dove andare? Qualcuno che protegga o si prenda cura degli omosessuali? Qualche associazione...la religione?
R: Tutti odiano i gay: il governo, la polizia, gli imam, i preti...e nessuno li difende perché se no sarebbe messo sotto accusa anche lui e processato solo perché li difende.
(pausa)
E: Capisco.
Questa conversazione in inglese (la traduzione è mia, è libera, è letteraria) va avanti ancora per qualche battuta, con io che cerco di spiegare che in Italia sei libero di essere ciò che vuoi, che la polizia non ti metterà in prigione solo perché sei ciò che sei, che qui è diverso. Non sono davvero convinta fino in fondo delle mie parole, però la mia voce vuole manifestare convinzione accorata e decisa. Voglio fargli capire che qui è al sicuro, anche se lui non mi ha ancora esplicitamente dichiarato che è gay e io ho finto di non capire - continuando a parlare in forma impersonale ("loro", "i gay", "la comunità LGBT" "l'omosessualità") - e di non vedere le sue unghie. Il fatto è che, a mio parere, a priori uno non può nascondersi neanche per 40 minuti; figurarsi per 40 anni.
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