martedì 27 maggio 2014

Fiume di parole: una nuova rete sociale

Le lezioni del Gruppo Mamma - che tengo due volte alla settimana con quattro signore - sono sempre un'occasione dove le apprendenti portano pezzi della loro vita. Mi sento molto onorata che abbiano aperto una finestra sulle loro storie in soli pochi mesi di servizio, mettendomi a parte delle loro confidenze.

Fin dalle prime lezioni, mi sono accorta della loro necessità di avere uno spazio in cui parlare e confrontarsi.
A volte però, la conversazione diventa un fiume in pienza difficile da arginare che sconvolge la pianificazione della lezione. Quindi per cercare di sfruttare al meglio questa loro "voglia", inserendola nella mia programmazione, ho pensato di strutturare le unità didattiche in base ad argomenti che possano stuzzicare il loro interesse come l'alimentazione o la casa.
In questo modo riusciamo a lavorare sul lessico e sulla struttura grammaticale e, poi, possiamo dedicare l'ultima parte alla produzione orale.

Le mamme non solo raccontano se stesse (cosa ho fatto nel fine settimana; la mia bambina ha la febbre; sono andata al parco), ma danno consigli l'una all'altra (dai il ciuccio alla bambina così non si sveglia; perchè non la tieni vicino a te nel letto così non ti devi alzare; chiedi a tuo marito il tuo indirizzo di casa e il PIN della carta).

Si respira insomma un clima di grande complicità che permette alle signore di ricostruire la rete sociale lasciata nel paese d'origine. In questa rete possono trovare persone con cui confidarsi e che le spronano verso il processo di inclusione sociale e che permettono loro, allo stesso tempo, di ritrovare le loro radici culturali.

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