martedì 20 maggio 2014

Se fossi un gatto vorrei essere un fenicottero..

Se fossi una stagione sarei la primavera. Perché l'inverno è troppo freddo, l'autunno troppo nostalgico e l'estate troppo esibizionista. La primavera, invece, è onesta con tutta quella rinascita che si porta dietro, ogni volta.

Se fossi una canzone sarei Il mare d'inverno cantata da Loredana Bertè, per quella nostalgia con cui parla di sé.

Se fossi un filosofo sarei Socrate, perché l'avrei sposato dato che rappresenta il mio uomo ideale. Ma sarei anche Nietzsche che, a distanza di secoli arriverà a criticare pesantemente Socrate.
Sarei entrambi perché è giusto sapersi criticare, anche a distanza di anni. Ma sarei entrambi anche perchè vedo in Socrate quello spirito dionisiaco di cui Nietzsche ha sempre parlato e secondo cui non ha mai vissuto. Sarei entrambi, quindi, perché le idee è bello poterle vivere.

Se fossi un libro sarei Due di Iréne Némirovsky per quel modo così profondo con cui parla dell'essere giovani e dell'essere giovani alle prese con l'amore.

Se fossi uno Stato, sarei l'antica Grecia, per tutte quelle cariatidi che adornavano i suoi templi. Le ho sempre invidiate per quel loro modo così fiero che hanno di starsene a contemplare dall'alto di una collina il mondo muoversi freneticamente e cambiare di giorno in giorno.

Se fossi uno stato d'animo sarei il 'dor' rumeno che non ha vera traduzione e che è un misto di nostalgia per ciò che si lascia e gioia per il nuovo che sicuramente verrà.

Se fossi una pettinatura sarei uno chignon, ma non di quelli perfetti delle ballerine in cui i capelli sono costretti con forcine e mollette a stare tutti in ordine 'appiccicati' alla testa; no, sarei uno di quegli chignon morbidi, che lasciano ai capelli la possibilità di scendere leggeri sulle spalle appena si inizia a correre.

Se fossi una bevanda sarei il tè bianco, perché lo si ottiene con la lavorazione più semplice che ci sia.



Se fossi un tipo di scarpe sarei un paio di espadrillas, perché sono basse, comode, ma mai scontate o prevedibili. 

Se fossi un animale sarei un gatto; bravissima a fare le fusa quando ho voglia io, ma (ahimè) brava anche a graffiare quando qualcuno è di troppo. Ma se fossi un gatto, vorrei essere un fenicottero perché è alto, magro e rosa. E se fossi un fenicottero, probabilmente, vorrei essere un canguro, per quello spazio con cui può portare in giro i suoi piccoli tenendoli al caldo di un contatto costante.

In realtà, sono Irene e dentro Irene ci sono un po' tutte queste cose. Così, semplicemente, ho parlato un po' di me senza dire esattamente qualcosa su di me; perché in fondo sono e sarò sempre una timida alle prese con la 'slealtà' delle sue guance rosse.. 

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